Follow the money : Da grandi profitti nessuna responsabilità (sociale). Seconda parte
Di Lorenzo Cassi e Frank Zappa
Facciamo seguito alla prima parte dell’analisi del report Pharma’s Pandemic Profits che abbiamo recentemente pubblicato qui.
Come detto nel primo articolo il report analizza i profitti delle maggiori aziende farmaceutiche durante la pandemia di COVID-19. Secondo i dati raccolti, tra il 2019 e il 2020 le 10 maggiori aziende farmaceutiche hanno visto un aumento medio del 26% dei loro profitti, per un totale di 89 miliardi di dollari.
Questi profitti derivano, oltre che dalle vendite dei vaccini COVID-19, anche dall’aumento unilaterale dei prezzi di farmaci utilizzati per cura e prevenzione dello stesso.
Il caso più lampante è quello di Pfizer che ha ottenuto 18,9 miliardi dalle vendite di Paxlovid, un farmaco non vaccinale. La stima è che i profitti netti di Pfizer, BioNTech, Moderna e Sinovac abbiano toccato nel novembre 2021 la cifra di 1630 dollari al secondo.
Nella tabella sottostante sono riassunti, per farmaco collegato a COVID-19, i profitti generati e le aziende coinvolte.
I margini di profitto realizzati sono poi ancora più strabilianti, posizionandosi tra il 49 e il 76% soprattutto grazie ai generosi aiuti di stato e corsie preferenziali avute, nonché alla mancanza di margine di trattativa che i governi hanno avuto data la situazione emergenziale (vedere tabella sintetica sottostante ma anche approfondimento nell’articolo precedente).
Come sono stati impiegati i profitti generati?
Parliamo di circa 35 Miliardi di dollari per Pfizer, 20 per Moderna e BioNTec e 15 per Sinovac.
Ricordiamo che un’impresa può utilizzare i profitti, una volta pagate le tasse, in diversi modi:
- distribuendo dividendi agli azionisti o facendo operazioni di buyback, cioè comprando sul mercato azionario delle azioni della stessa società in modo da alzarne il valore, a beneficio degli azionisti stessi;
- aumentando la retribuzione a specifici attori all’interno dell’impresa, ad esempio i membri del consiglio di amministrazione o tutti i lavoratori come premio dello sforzo effettuato;
- facendo operazioni di fusione ed acquisizione di altre imprese;
- investendo in Ricerca e Sviluppo (R&S).
Le scelte delle imprese che hanno registrato i super profitti descritti precedentemente sono ricadute principalmente sulle prime tre opzioni. Ma vediamo in dettaglio la scelta delle singole imprese.
Mentre Moderna ha annunciato che utilizzerà 7 miliardi per ricomprare proprie azioni (aumentando così il valore di quelle che rimangono in mano agli azionisti), Pfizer ha distribuito circa 8 miliardi nel 2021 e 9 nel 2022 come dividendi agli azionisti; BioNTech ha attivato un piano di speciale di dividendi e acquisto quote per circa 1,5 miliardi mentre Sinovac non ha riportato come e se opterà per una redistribuzione di questi cosiddetti extra profitti.
Sicuramente gli extra profitti non hanno generato un proporzionale aumento degli investimenti in R&S in quanto – come si vede nella tabella sottostante – il massimo aumento in termini assoluti è stato il caso di Moderna con un incremento di 2,9 miliardi di dollari dal 2019 al 2022 mentre addirittura Pfizer ha diminuito tali spese nel 2022 rispetto al 2021.
In realtà una grande fetta degli utili è stata usata per l’acquisizione di altre aziende farmaceutiche: Pfizer ad esempio ha acquisito nel 2022 Biohaven, Arena Pharmaceutical e Global Blood Therapeutics per un totale di 23,8 miliardi di dollari. Da questo punto di vista, la minore R&S interna viene compensata dall’acquisizione di altre aziende più piccole che hanno dimostrato di svolgere al loro interno una diversa (migliore?) attività di R&S.
Infine parte dei profitti sono stati usati per incrementare la già consistente retribuzione del management delle suddette case, direttamente o tramite pacchetti di stock options; il CEO di BioNTech, Prof Ugur Sahin è entrato alla posizione numero 400 della classifica di Forbes sui miliardari nel novembre 2022, grazie a un valore azionario di 6,1 miliardi di dollari, mentre il CEO di Moderna Stéphane Bancel si piazzava più modestamente al numero 429 con 5,8 miliardi di dollari di azioni.
Ci sono stati anche casi in cui il management di alcune compagnie è stato coinvolto in casi di insider trading, rivendendo decine o centinaia di milioni di dollari delle suddette azioni.
Infine il report sottolinea come le suddette aziende paghino percentuali risibili di tasse sulle rendite generate. In particolare Pfizer e Moderna dichiarando i redditi prodotti in paesi a bassa tassazione come Svizzera e Delaware riescono a mantenere aliquote bassissime (nel caso di Pfizer il 9,3%).
Il gruppo di ricerca infine sottolinea l’importanza di un maggiore controllo e regolamentazione sulle attività delle aziende farmaceutiche, al fine di garantire che i farmaci e i vaccini siano accessibili a tutti, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito e conclude con alcune proposte come:
- Trasparenza sui finanziamenti pubblici: le aziende farmaceutiche che ricevono finanziamenti pubblici per la ricerca e lo sviluppo di vaccini dovrebbero fornire informazioni chiare e dettagliate sui costi e sui profitti associati a questi finanziamenti.
- Accesso equo ai farmaci e ai vaccini: i governi dovrebbero garantire che i farmaci e i vaccini siano accessibili a tutti, in particolare ai paesi a basso e medio reddito, durante le pandemie. Ciò potrebbe includere l’eliminazione della protezione dei brevetti per i farmaci e i vaccini necessari durante le pandemie e l’investimento in una produzione locale di farmaci e vaccini.
- Controllo dei prezzi dei farmaci: i governi dovrebbero negoziare i prezzi dei farmaci con le aziende farmaceutiche per garantire che siano accessibili a tutti i pazienti che ne hanno bisogno.
- Maggior controllo pubblico sulla ricerca e lo sviluppo: i governi dovrebbero aumentare il finanziamento pubblico per la ricerca e lo sviluppo di farmaci e vaccini, con l’obiettivo di garantire che questi prodotti siano accessibili a tutti. Inoltre, i governi dovrebbero avere un maggiore controllo sulla ricerca e lo sviluppo di farmaci e vaccini, in modo da garantire che i prodotti siano sicuri ed efficaci e che soddisfino le esigenze di salute pubblica.
Tabella 1: Aumento dei profitti delle maggiori aziende farmaceutiche tra il 2019 e il 2020
Azienda | Aumento dei profitti |
Pfizer | 23% |
Johnson & Johnson | 12% |
Roche | 17% |
Novartis | 6% |
Merck & Co. | 11% |
Sanofi | 3% |
AstraZeneca | 25% |
GlaxoSmithKline (GSK) | 2% |
AbbVie | 20% |
Bristol Myers Squibb | 34% |
Tabella 2: Aumento dei prezzi dei farmaci durante la pandemia
Farmaco | Azienda | Aumento dei prezzi |
Remdesivir | Gilead | 7,90% |
Tocilizumab | Roche | 7,90% |
Baricitinib | Eli Lilly | 15% |
Dexamethasone | Varie | 24% |