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Il nostro obiettivo è contribuire al dibattito pubblico fornendo dati, analisi e approfondimenti sul ruolo che la ricerca pubblica ha, o dovrebbe avere, nelle società contemporanee, per stimolare la ricerca accademica e la riflessione politica su questo tema. Per farlo, quindi, cominciamo a scavare insieme!
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Presentazione di Scienza di Classe
Che cos’è Scienza di Classe?
In questi ultimi anni la scienza, il suo ruolo nella società e di conseguenza quello delle scienziate e degli scienziati, è stato al centro del dibattito. Il caso più emblematico è stato quello della pandemia in cui virologi, biologi, infettivologi sono stati sotto i riflettori con un’intensità inedita. Scienziate e scienziati hanno raggiunto la fama delle pop-star, polarizzando il dibattito tra detrattori, che li accusano di essere proni al potere e complici di un sistema opaco che agisce nell’ombra, e apologeti acritici, che ne esaltano l’operato poiché depositari di un sapere assoluto e salvifico. Da questa confusione nasce la necessità di organizzarsi come scienziate e scienziati per pretendere una scienza democratica, alla parte della maggioranza e non dei pochi, appunto una scienza di classe. -
Cosa intendiamo per ricerca pubblica?
Questo documento è la sintesi di una discussione interna alla
redazione su cosa sia ricerca pubblica. Ad un anno dalla scrittura del
manifesto e dalla pubblicazione dei primi post, abbiamo preso il tempo
di confrontarci: ognuno di noi ha scritto un breve testo con
l’obiettivo di definire la ricerca pubblica, li abbiamo condivisi e ne
abbiamo discusso tra di noi. Il documento parte dalla misurazione
statistica della ricerca e, superando la classificazione economica dei
beni, tenta di reinserire un significato “politico” su chi debba
prendere le decisioni in ambito di ricerca pubblica. -
Giuristi e Chat-GPT: a chi l’ultima parola?
Una recente ricerca compara umani e intelligenze artificiali nel lavoro di revisione di un campione di contratti di appalto. Ve ne illustriamo i risultati forse fin troppo poco sorprendenti.
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La complessità dei sistemi alimentari e la loro trasformazione
La trasformazione dei sistemi alimentari, al di là della loro configurazione capitalistica, è resa necessaria dall’insorgere di forti contraddizioni sia dal punto di vista sociale che ambientale. Tale trasformazione, tuttavia, non può basarsi solo su interventi nella sfera tecnica, ma richiede anche una modifica radicale dei rapporti sociali di produzione. L’agroecologia, intesa sia come un insieme di pratiche volte ad attivare sinergie tra processi ambientali e processi di produzione agricola, e come movimento politico, articolato intorno ai bisogni dei contadini, offre delle concrete possibilità per la trasformazione dei sistemi alimentari.
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La scienza nel piatto: la carne coltivata tra ideologia, anti-scientismo ed opportunità economiche
La recente approvazione di un disegno di legge che vieta la produzione e la vendita di alimenti derivati da colture cellulari rende l’Italia il primo paese al mondo con un tale divieto. L’articolo esplora la complessità della legge, difendendo gli interessi degli allevatori e sottolineando la tutela dei consumatori. Si analizza l’evoluzione scientifica e produttiva verso la carne coltivata, evidenziandone benefici ambientali e sanitari, ma anche le sfide come il consumo energetico e gli additivi utilizzati. La ricerca sull’argomento si sviluppa ma è necessaria un’approfondita valutazione prima della commercializzazione.